Cessioni NPL: in aumento il ricorso alla GACS

Diversi istituti bancari hanno annunciato di voler ricorrere alla GACS per affrontare la nuova ondata NPL.

Alcuni tra i principali istituti bancari italiani hanno recentemente annunciato la loro intenzione di operare nuove cessioni di pacchetti NPL prima della fine dell’anno. L’obiettivo appare piuttosto evidente: correre ai ripari prima che si manifesti la nuova ondata di crediti deteriorati prevista per il 2021.

Parte di questi istituti ha peraltro manifestato un rinnovato interesse nei confronti della cartolarizzazione assistita dalla GACS.

Le principali disposizioni in materia di GACS (garanzia cartolarizzazione sofferenze)

Ricordiamo che la GACS è stata introdotta dalla legge n. 49 del 2016, con il chiaro intento di fornire un supporto alle banche che si apprestano a cedere grandi pacchetti di crediti in sofferenza.

In buona sostanza, la garanzia statale tutela gli investitori che acquistano i titoli emessi dalle società SPV classificati come senior dalle agenzie di rating autorizzate dalla Banca centrale europea. Qualora il rischio di insolvenza dovesse concretizzarsi, il Ministero dell’Economia e delle Finanze si rivarrà poi sulla stessa SPV.

Affrontare la nuova emergenza NPL: GACS e altre strategie

Sulla nuova ondata di NPL che dovrebbe investire l’Italia nel 2021, gli esperti stanno concentrando i loro sforzi ormai da diversi mesi. Molti di loro hanno posto l’accento sulla necessità di elaborare nuove strategie per contenere efficacemente il fenomeno che, considerate anche le sofferenze non più figuranti nei bilanci bancari, potrebbe complessivamente arrivare a sfiorare i 385 miliardi di euro. Nello specifico, si è molto parlato di recupero sostenibile, di valorizzazione e di considerazione delle specifiche situazioni dei singoli debitori.

Per sua natura, la GACS si presta meglio a sostenere le cessioni di pacchetti di dimensioni importanti, senza contare che è usufruibile unicamente per le sofferenze, escludendo invece i crediti UTP. Per questo motivo, alle cartolarizzazioni garantite, che pur giocheranno un ruolo di primo piano, dovranno essere affiancate altre strategie che prevedano il coinvolgimento di servicer privati disposti a investire sul recupero sostenibile in un’ottica di medio e lungo termine.

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