Il primo trimestre del 2022 ha visto un inasprimento dei criteri di accesso al credito. È quanto riportato dall’indagine sul credito bancario pubblicata dalla Banca d’Italia. La stretta ha riguardato in primo luogo le imprese e in misura minore anche le persone fisiche.
In questo articolo faremo il punto dando uno sguardo alle principali dinamiche emerse dall’indagine e alle possibili strategie da implementare per tenere il fenomeno dei crediti deteriorati sotto controllo.
Secondo quanto riportato dalla Banca d’Italia, la stretta sull’accesso al credito sarebbe da ricondurre principalmente a un aumento della percezione del rischio da parte delle banche italiane. Il fatto che tale percezione riguardi soprattutto le imprese ci porta a ipotizzare che questa sia almeno in buona parte da attribuire all’aumento dei costi delle principali materie prime e, più in generale, al conflitto russo-ucraino scoppiato lo scorso febbraio e attualmente ancora in corso.
Come già accennato, l’inasprimento ha riguardato solo marginalmente le famiglie intenzionate ad accendere un mutuo, anche se nemmeno queste ultime sono uscite totalmente immuni dalla revisione delle condizioni di accesso al credito.
L’indagine della Banca d’Italia si è pure soffermata sull’evoluzione della domanda di prestiti sia da parte delle imprese che delle persone fisiche.
In merito alle prime, nel corso del 2021 e del primo trimestre del 2022 si è osservato un calo piuttosto consistente rispetto al 2020. Del resto la cosa non stupisce, considerato che quest’ultimo è stato un anno molto particolare a causa della pandemia.
Per quanto riguarda invece i consumatori, è stato registrato un modesto calo delle richieste di mutuo, compensato però da un lieve aumento della domanda di crediti al consumo.
Osservando il quadro appena delineato, possiamo dedurre che il clima attuale non sia dei più fiduciosi. Se da un lato i criteri di concessione si sono fatti più stringenti, dall’altra pare che anche imprese e consumatori siano giunti alla conclusione che non è questo il momento più opportuno per acquistare un immobile o pianificare nuovi investimenti.
Nonostante durante la pandemia il nostro sistema bancario abbia dato prova di solidità, gli avvenimenti che si stanno attualmente verificando sulla scena internazionale hanno portato a porsi dei nuovi interrogativi. Il fenomeno dei crediti deteriorati sembra per il momento sotto controllo, ma non per questo bisogna essere portati ad abbassare la guardia. Dal nostro punto di vista, l’elaborazione e l’attuazione di strategie di contenimento ad hoc sono e rimangono fondamentali.
In questo senso, la cessione di pacchetti di NPL a gruppi specializzati nella gestione e nel recupero crediti permette agli istituti bancari di attuare strategie di risk management efficaci e ben calibrate. La parola d’ordine in questo momento è sostenibilità, un concetto che, se attuato correttamente, può portare non soltanto a tutelare adeguatamente il sistema bancario, ma anche l’intero sistema economico.
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