Nel 2020, le banche italiane hanno ridotto i loro stock di crediti deteriorati del 40%. A riportare la notizia è il Sole 24 Ore. Ne consegue che siano aumentate anche le cessioni, destinate ad attestarsi a volumi elevati anche nel corso del 2021 e del 2022.
Si tratta di un fenomeno sicuramente degno di attenzione. Una diretta conseguenza delle norme emanate dalla BCE, che rischia però di produrre un impatto negativo sul sistema economico italiano e sulla ricchezza del nostro paese.
Un aumento consistente delle cessioni di crediti deteriorati rischia di generare delle svalutazioni enormi, che andrebbero a svantaggio non solo di creditori e debitori, ma dell’intero sistema economico.
Più volte in questi mesi gli esperti del settore hanno lanciato un appello importante: gli NPL vanno per quanto possibile valorizzati e recuperati. Soltanto con una gestione sostenibile, attuata attraverso un recupero pianificato sul medio e lungo termine, diventa possibile dare nuovo vigore alle tante attività imprenditoriali in crisi, contenendo le svalutazioni e scongiurando un impoverimento generale.
Alla luce di quanto sopra, il ruolo dei servicer è e continuerà a essere di primaria importanza. Secondo un rapporto pubblicato da Banca Ifis, di cui parte dei dati sono stati riportati dal sito BiMag, nel 2020 il mercato secondario degli NPL ha assorbito il 23% delle transazioni. Una percentuale che sembra destinata a crescere ancora nel 2021.
Una problematica sollevata da molti riguarda tuttavia l’approccio gestionale che i principali servicer tendono a implementare, altamente standardizzato e molto lontano dagli obiettivi di valorizzazione. Questa non sarebbe altro che una diretta conseguenza delle grandi dimensioni dei pacchetti da loro acquistati, che spesso ammontano ad alcune centinaia di milioni di euro.
Inutile sottolineare che tale approccio entra in diretto contrasto con l’obiettivo che dovremmo perseguire nella situazione attuale. In questo contesto, si stanno però facendo largo dei nuovi operatori, che portano una visione sostanzialmente diversa: acquistano pacchetti di dimensioni ridotte, se non addirittura singoli crediti, con l’intenzione di attuare una gestione sostenibile, che punti in primo luogo a ottimizzare le probabilità di recupero.
CI NPL è la società del Gruppo Case Italia che si occupa di acquistare, gestire e recuperare pacchetti di crediti deteriorati in collaborazione con i maggiori istituti di credito italiani.
Il nostro operato si fonda sull’ottimizzazione delle probabilità di recupero e sulla conservazione del valore, due obiettivi che possono essere raggiunti soltanto attraverso un’attività di gestione strategica e sostenibile.
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