La direttiva europea sugli NPL, approvata dal Parlamento europeo negli ultimi mesi del 2021, dovrà essere recepita dagli Stati membri entro il mese di dicembre di quest’anno. Cosa comporterà la sua entrata in vigore per il mercato italiano dei crediti deteriorati? Quali i cambiamenti che interesseranno servicer e istituti di credito?
La nuova direttiva europea sugli NPL è stata concepita con in mente un obiettivo ben preciso: migliorare l’efficienza e la trasparenza del mercato secondario dei crediti deteriorati in modo da renderlo più aperto e dinamico. Al contempo, è emersa la volontà di introdurre un set di regole standardizzate a livello europeo in modo da promuovere un’armonizzazione in tal senso.
La pandemia e il particolare contesto economico internazionale che si è venuto a creare nel corso dell’ultimo anno hanno ampiamente dimostrato come il mercato secondario degli NPL possa contribuire a gestire il fenomeno dei crediti deteriorati in modo efficace, a sostegno in particolare del sistema bancario.
In questo senso, la direttiva europea sugli NPL si propone di rafforzare e armonizzare i meccanismi che reggono questo mercato, in modo che chi vi opera possa contare su un’infrastruttura regolamentata, ma anche efficiente e dinamica.
Nello specifico, tra i provvedimenti introdotti dalla nuova direttiva troviamo innanzitutto la standardizzazione del contratto di cessione del credito, una misura volta a tutelare maggiormente le parti coinvolte e a porre le basi per la creazione di un contesto armonizzato a livello di Unione Europea.
Viene inoltre previsto che i credit servicer debbano ottenere un’apposita autorizzazione (con alcune eccezioni che riguardano le banche e altre tipologie di attori particolari). A tal proposito, i servicer già attivi sul mercato potranno beneficiare di una transizione di sei mesi per ottenerla senza essere nel frattempo costretti a sospendere l’attività.
La direttiva introduce inoltre maggiori tutele per i debitori, ponendo le basi affinché tra questi ultimi e gestori del credito si instauri un dialogo costruttivo che porti a risolvere la situazione nel migliore dei modi, puntando alla rivalorizzazione del credito e tenendo conto del rispetto della privacy.
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