Emergenza NPL: la BCE pensa alla creazione di un bad bank

La BCE potrebbe istituire una bad bank per sostenere le banche nella gestione degli NPL dopo il Coronavirus.

La Banca centrale europea starebbe valutando di istituire una bad bank per sostenere le banche dell’Eurozona nella gestione della nuova ondata di NPL generata dal Coronavirus. Si tratta per il momento di voci non confermate dalla diretta interessata, che tuttavia parrebbero provenire da fonti molto vicine al Quartier generale di Francoforte.

Ricordiamo che il volume di NPL attualmente gestito dalle banche europee ammonta a circa 500 miliardi di euro ma, secondo alcune stime, le conseguenze della crisi da Coronavirus potrebbero addirittura portare a un raddoppio di questa cifra.

Verso una nuova bad bank europea?

Pur non essendoci ancora nulla di certo, secondo i bene informati la BCE avrebbe istituito da qualche tempo una task force per valutare la fattibilità del progetto.

Fondamentalmente, le banche degli Stati membri avrebbero l’opportunità di cedere i loro crediti deteriorati in cambio di obbligazioni emesse dalla bad bank, con i quali potrebbero poi rifinanziarsi presso la stessa BCE. Si tratterebbe in buona sostanza di una mutualizzazione dei crediti deteriorati all’interno dell’Eurozona.

La mutualizzazione degli NPL non convince tutti gli Stati membri

A costituire il principale ostacolo al progetto della BCE, sarebbero proprio le implicazioni di una mutualizzazione degli NPL: la conseguente ripartizione del rischio tra tutti gli Stati membri non avrebbe convinto la Germania e i paesi del Nord Europa, in cui l’emergenza crediti deteriorati è decisamente meno sentita.

In definitiva, resta ancora da stabilire se il progetto di creare una bad bank europea verrà implementato e attraverso quali modalità. Molto dipenderà dall’evoluzione dei colloqui che avranno luogo tra i vertici degli Stati membri nel corso delle prossime settimane.

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