La notizia è di questi giorni: il Governo Conte ha ultimato la bozza del Dpcm sul Golden Power, che potrebbe avere dei risvolti anche per il settore degli NPL.
Tra i settori interessati dalla normativa sul Golden Power – un insieme di misure volto a regolamentare gli investimenti diretti dall’estero per scongiurare eventuali speculazioni da parte degli investitori stranieri – vi è infatti anche quello finanziario, incluso il ramo creditizio.
Non è ancora stato chiarito se gli NPL dovranno sottostare alla normativa ma, se così fosse, ogni cessione dovrebbe essere preventivamente notificata al Governo per l’ottenimento della relativa autorizzazione. Di conseguenza, i tempi si allungherebbero mediamente di 75 giorni.
L’ipotesi dell’assoggettamento degli NPL al Golden Power, con la conseguente dilatazione dei tempi di cessione, rischierebbe di aggravare ulteriormente l’emergenza relativa ai crediti deteriorati nel nostro paese. Non solo gli istituti bancari verrebbero intralciati nella pulizia dei loro bilanci: in mancanza di un intervento tempestivo, il valore stesso di questi crediti potrebbe erodersi ulteriormente.
È pur vero che al momento non sembra esserci alcuna certezza al riguardo. Le perplessità relative agli NPL scaturiscono da un dubbio interpretativo di quanto previsto dal Decreto Liquidità, secondo cui sono assoggettati al Golden Power: “le delibere, gli atti o le operazioni adottati che abbiano per effetto modifiche della titolarità, del controllo o della disponibilità di detti attivi o il cambiamento della loro destinazione”. Per detti attivi il Decreto intende beni e rapporti. Tuttavia, rimane da chiarire se tra questi beni e rapporti siano inclusi anche gli NPL.
Secondo l’opinione di alcuni esperti chiamati a esprimersi sulla questione, l’eventualità che gli NPL vengano effettivamente assoggettati alla normativa sul Golden Power sarebbe in realtà piuttosto remota. Il Decreto Liquidità richiama infatti una normativa europea che sembrerebbe escluderla, indentificando gli attivi del settore finanziario soggetti al Golden Power con le infrastrutture critiche, come il sistema di traffico dei pagamenti o le operazioni su titoli, nelle quali non rientrano i crediti deteriorati.
Rimane il fatto che, al momento, certezze su questi aspetti non ve ne sono e che il Governo sarà probabilmente chiamato a fare chiarezza in tempi brevi.
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