Il rincaro energetico, già presente in fase di ripresa post-pandemia ed esasperato dal conflitto russo-ucraino, sta generando delle conseguenze di non poco conto anche sull’economia e la produzione europee. Nel momento in cui scriviamo questo articolo, è giunta da poco la notizia del blocco da parte russa delle esportazioni di gas verso Polonia e Bulgaria. Sono in molti a temere che ripercussioni simili potrebbero interessare presto anche gli altri paesi dell’UE che si sono rifiutati di rispondere positivamente alla richiesta russa di pagare in rubli le forniture di gas.
L’aumento dei costi delle materie prime, in particolare di quelle energetiche, sta mettendo in serie difficoltà diversi settori della nostra economia e ciò rischia di produrre un impatto importante anche sullo stock di crediti deteriorati.
La Russia è il primo paese esportatore di gas verso l’Europa e il conflitto attualmente in corso sta avendo delle importanti ricadute anche sul nostro sistema economico. Nonostante il rincaro energetico fosse già in atto prima dello scoppio della guerra, quest’ultima ha senza ombra di dubbio aggravato la situazione.
Basta dare uno sguardo ai dati pubblicati dal quotidiano Milano Finanza per rendersi conto di come molte imprese italiane si trovino oggi ad affrontare una serie di nuove difficoltà: da gennaio 2020 a oggi, il costo del gas europeo è aumentato del 740%, quello dei fertilizzanti di uso più comune ha invece subito un aumento del 388%. Soggetti a un rincaro che va dal 96% al 154% sono stati anche frumento, nichel e zinco. E la lista potrebbe continuare a lungo.
È facile intuire come tali aumenti stiano mettendo in difficoltà molte imprese, con il conseguente rischio che anche lo stock di NPL torni a crescere.
Cosa aspettarci dunque per questo 2022 e per gli anni a venire? L’outlook sugli NPL è davvero destinato a cambiare da una prospettiva tutto sommato positiva a un’altra che lascia invece spazio a nuove preoccupazioni?
Il nostro sistema bancario ha dimostrato di saper reggere bene anche a fronte del verificarsi di una condizione eccezionale come la pandemia scoppiata nel 2020. D’altra parte, è pur vero che l’aumento esorbitante dei prezzi delle principali materie prime è il secondo duro colpo alle economie europee nel giro di poco tempo.
In base alle attuali informazioni in nostro possesso, per il momento risulta difficile prevedere quale sarà l’effettivo impatto sui crediti deteriorati: molto dipenderà dal perdurare di questa situazione e dalle misure che l’Unione Europea e il nostro governo metteranno in campo per cercare di contenere l’aumento dei prezzi.
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Il nostro operato si fonda su strategie di gestione degli NPL immobiliari sostenibili e concepite ad hoc, con l’obiettivo di massimizzare le possibilità di recupero e di preservare il valore dei crediti deteriorati.
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