A inizio maggio, la Banca centrale europea ha deciso un nuovo aumento del tasso di riferimento, misura necessaria per contrastare l’inflazione, che si situa intorno al 7% contro l’obiettivo del 2% annuo. L’aumento in questione ammonta a 25 punti base, portando così il tasso sui rifinanziamenti principali al 3,75%.
Al contrario di quanto lasciato intendere dalla FED, la BCE ha inoltre chiarito che al momento non sono in programma né riduzioni né pause nel prossimo futuro. L’inflazione è ancora troppo elevata e non accenna a diminuire, pertanto la priorità rimane la lotta all’aumento generalizzato dei prezzi. Ci si chiede d’altra parte quali saranno le conseguenze per il nostro paese se i tassi dovessero effettivamente continuare ad aumentare, in particolare riguardo alla gestione dei crediti deteriorati.
In questo articolo proponiamo un breve approfondimento sulla questione, focalizzandoci tra l’altro anche sulle soluzioni che permetterebbero quantomeno di contenere il fenomeno degli NPL in modo efficace.
Abbiamo appena visto che la BCE appare determinata a continuare sulla strada dell’aumento dei tassi di interesse. Oltre a portare il tasso sui rifinanziamenti principali al 3,75%, la decisione di maggio ha portato il tasso sui depositi al 3,25% e quello sui prestiti marginali al 4%.
Si prospetta inoltre il termine degli interventi di quantitative easing attuati negli scorsi anni. Con tutta probabilità la BCE non reinvestirà più il capitale che otterrà dal rimborso dei titoli in scadenza e anche questo fattore inciderà sul costo del denaro a prestito. Non solo: sono previste anche conseguenze sul rendimento dei titoli di Stato e, in particolare per il nostro paese, sull’aumento dello spread.
Negli scorsi mesi ci siamo già soffermati più volte sulle problematiche relative agli NPL in relazione all’aumento dei tassi di interesse. In particolare, chi ha ottenuto a suo tempo un prestito a tasso variabile, oppure ha aperto una linea di credito presso la propria banca, potrebbe ora ritrovarsi in seria difficoltà e non riuscire più a sostenerne il peso in termini finanziari.
Al fine di contenere una possibile nuova emergenza NPL occorrono delle strategie mirate, che puntino al recupero sostenibile continuando al contempo ad assicurare la stabilità del nostro sistema bancario. In questo senso, abbiamo più volte sottolineato come il coinvolgimento dei servicer tramite lo strumento della cessione si sia già rivelato in passato un ottimo sistema per alleggerire i bilanci bancari dai crediti in sofferenza. Quando poi la cessione viene implementata nell’ottica di un recupero sostenibile, ecco che si palesa l’opportunità di rivalorizzare gli NPL con conseguenti ripercussioni positive sull’intero sistema economico.
CI NPL è la società del Gruppo Case Italia che si occupa di acquistare, gestire e recuperare pacchetti di crediti deteriorati in collaborazione con i maggiori istituti di credito italiani.
Il nostro operato si fonda su strategie di gestione degli NPL immobiliari sostenibili e concepite ad hoc, con l’obiettivo di massimizzare le possibilità di recupero e di preservare il valore dei crediti deteriorati.
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