Recentemente, la Banca Mondiale ha espresso le sue preoccupazioni riguardo all’aumento dei tassi di riferimento messo in atto dalle Banche centrali al fine di contenere l’inflazione.
Le problematiche che ne potrebbero derivare riguarderebbero in particolare le finanze dei paesi in via di sviluppo, nonché il più generico rischio di scivolare in una recessione globale. In seguito all’aumento dei tassi, la crescita potrebbe finire per rallentare in modo eccessivo, senza contare il fatto che, per molti, il costo del debito si farebbe insostenibile.
Pur trattandosi di ripercussioni che riguarderebbero in primo luogo le economie emergenti, non dobbiamo trascurare le possibili conseguenze anche alle nostre latitudini, in particolare quelle che potrebbero interessare l’Italia.
Nel corso degli ultimi mesi, abbiamo spesso parlato dei rischi per le imprese che hanno aperto linee di credito o contratto prestiti a tasso variabile e di come anche il costo del debito pubblico possa finire per aumentare in modo considerevole.
Resta il fatto che la preoccupazione principale riguarda l’eventualità che si presenti una nuova emergenza nel settore degli NPL. Nella situazione che stiamo vivendo, il rischio che molte imprese – e, seppur in minore misura, anche molte famiglie – non riescano più a sostenere il costo del debito è infatti concreto.
Alla luce di quanto sta accadendo, è dunque legittimo parlare di nuova emergenza NPL? Anche se per il momento la gestione dello stock di crediti deteriorati pare, per molti versi, essere sotto controllo, è innegabile che la situazione attuale presenti non poche criticità.
Agli strascichi della pandemia vanno infatti ad aggiungersi l’inflazione, il conseguente aumento dei tassi di interesse e il conflitto russo-ucraino che ha colpito diverse imprese, in primo luogo quelle particolarmente attive nell’import-export.
Dal nostro punto di vista, attualmente ci troviamo in una situazione che vede la necessità di mettere in atto una serie di strategie di contenimento. Tra queste, lo strumento della cessione insieme al coinvolgimento di servicer specializzati potranno senz’altro contribuire ad arginare la probabile nuova ondata di NPL, come già hanno dimostrato di saper fare nelle fasi più acute della pandemia.
E questo vale in particolare se la cessione dei crediti sarà finalizzata a un recupero orientato alla valorizzazione e alla sostenibilità. Non a caso, nel corso degli ultimi anni la gran parte degli esperti si è pronunciata in questo senso, ovvero a favore di un recupero sostenibile in un’ottica di medio-lungo termine e accompagnato da strategie pensate ad hoc, che tengano conto della reale situazione finanziaria dei debitori.
CI NPL è la società del Gruppo Case Italia che si occupa di acquistare, gestire e recuperare pacchetti di crediti deteriorati in collaborazione con i maggiori istituti di credito italiani.
Il nostro operato si fonda su strategie di gestione degli NPL immobiliari sostenibili e concepite ad hoc, con l’obiettivo di massimizzare le possibilità di recupero e di preservare il valore dei crediti deteriorati.
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