La raccomandazione della BCE alle banche degli Stati membri di sospendere il pagamento dei dividendi dovrebbe restare in vigore almeno fino a gennaio 2021. È una decisione che risale allo scorso luglio e che non ha mai smesso di fare discutere, anche perché ultimamente si è parlato della possibilità di estendere lo stop addirittura fino alla metà del prossimo anno.
Niente è ancora stato deciso in merito, ma ci sono pochi dubbi riguardo al fatto che lo stop al pagamento dei dividendi stia portando con sé degli effetti collaterali che non possono più essere ignorati.
Lo scopo della raccomandazione della BCE è evidentemente quello di rafforzare la solidità degli istituti bancari a fronte della crisi economica e della nuova ondata di NPL attesa per il 2021. Attraverso la sospensione del pagamento dei dividendi, si vuole infatti migliorare la capacità delle banche di assorbire le perdite e di supportare il sistema economico in questo periodo difficile.
D’altra parte, la misura in questione sta generando molte incertezze tra gli investitori. Le ripercussioni sulle quotazioni dei titoli bancari non hanno infatti tardato a manifestarsi, registrando un crollo in quest’ultimo periodo. Se il blocco dei dividendi dovesse restare in vigore ancora a lungo, il mercato potrebbe non essere pronto a sostenere eventuali aumenti di capitale in caso di necessità.
Sulla questione dello stop ai dividendi bancari, dal board della BCE in programma per il prossimo 10 dicembre sono in molti ad attendersi direttive chiare e soluzioni concrete. Soprattutto perché, per il momento, a regnare è l’incertezza.
Se da un lato si parla di una nuova estensione, questa pare non essere l’unica proposta sul tavolo. Un’altra possibilità potrebbe essere quella di porre fine allo stop almeno per gli istituti bancari in grado di dimostrare di essere sufficientemente solidi.
Secondo i rumors più recenti, la BCE potrebbe addirittura optare per una revoca generalizzata del blocco, fissando però un tetto massimo per la payout ratio intorno al 15-20%.
In questo momento le certezze sono poche e possiamo limitarci a sperare che il quadro venga chiarito nel corso del board della BCE. Anche perché non ci sono invece dubbi riguardo al fatto che il sistema bancario si trovi ad affrontare una grande sfida, che riguarderà in buona parte la gestione della nuova ondata di crediti deteriorati.
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