Stop alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura: questo il provvedimento preso dal Governo Meloni tramite decreto emanato lo scorso 16 febbraio. Come sappiamo, le ragioni alla base di questa decisione sono diverse, prime fra tutte il rischio di una crisi di liquidità e le truffe, che in base a quanto riportato da Sky TG24 si aggirano intorno ai 6 miliardi di euro.
A parte questo, ad oggi il Superbonus è costato ben 105 miliardi di euro e ha generato una serie di difficoltà che, tra le altre cose, ha determinato l’inceppamento del meccanismo della cessione ancora prima dell’intervento del Governo.
Resta il fatto che il nuovo provvedimento sta generando molte difficoltà e situazioni a rischio. Concretamente, molte famiglie e imprese si trovano ora impossibilitate a cedere il credito d’imposta derivante dall’aver usufruito del Superbonus. Si parla di svariati miliardi di euro che non potranno essere più essere recuperati nei tempi inizialmente preventivati.
Al fine di mitigare gli effetti della situazione che si è venuta a creare, è spuntata l’ipotesi della cartolarizzazione dei crediti. Si tratta di un’idea avanzata dal capogruppo della Camera Tommaso Foti nell’intento di appianare le difficoltà delle famiglie e delle imprese che altrimenti non potrebbero più beneficiare della possibilità di cedere il credito.
Con la cartolarizzazione, i crediti in questione verrebbero acquistati da apposite società veicolo e “impacchettati” in nuovi prodotti finanziari collocabili sui mercati finanziari. Si tratterebbe in effetti di una soluzione che consentirebbe di recuperare i crediti in tempi relativamente brevi – senza dunque dover attendere i quattro anni previsti dal sistema delle detrazioni fiscali – senza però mettere in difficoltà gli istituti bancari e gli altri operatori coinvolti.
D’altro canto, la cartolarizzazione preoccupa, in primo luogo perché si tratta dello stesso meccanismo che ha innescato la grave crisi dei subprime risalente al 2008. Sul tavolo vi sono però anche altre opzioni. Come riportato dal quotidiano La Stampa, si sta valutando l’ipotesi di una ripresa dei crediti da parte di SACE e Cassa depositi e prestiti, come pure la possibilità per gli istituti a cui sono stati ceduti i crediti di poterli compensare con gli F24 a debito per conto dei loro clienti.
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